giovedì 1 dicembre 2011

LETTERA AL MINISTRO FORNERO

Il nuovo governo sta affrontando il tema della riforma del sistema pensionistico. Un' occasione unica per introdurre una misura di riequilibrio in favore delle donne, o meglio delle/i caregivers. Il passaggio al contributivo penalizzerà fortemente chi, per occuparsi dei figli, nella sua vita lavorativa ha avuto momenti di discontinuità o/e è stato impiegato a orario ridotto, sia come dipendente (aspettative), sia come lavoratore autonomo. E cioè in larga misura le donne.
In occasione dell'aumento dell'età pensionabile, il nostro gruppo, con il prezioso supporto dell'attuale ministro Elsa Fornero, aveva elaborato un documento che conteneva, tra le altre, la richiesta di crediti pensionistici per il lavoro di cura. Questo documento, anche grazie alla pubblicazione sul sito del CeRP, è poi circolato ed è stato discusso e, in parte recepito, nella proposta di legge Cazzola-Treu.
Abbiamo inviato una lettera al ministro Fornero in cui ci siamo permesse di ricordare la nostra proposta che ci sembra coerente con l'orientamento del Governo a introdurre il pensionamento flessibile. Il gruppo Maternita&Paternità sostiene la necessità di introdurre:

CREDITI DI CURA A FINI PENSIONISTICI

In luogo del vecchio beneficio dell’anticipo della pensione per le donne, proponiamo:

  1. Contributi figurativi legati al numero dei figli (ed eventualmente altri impegni di cura): 24 mesi per il primo figlio e 12 per ogni figlio successivo, con un meccanismo a scalare rispetto alla contribuzione già riconosciuta a titolo di indennità di maternità e di congedi parentali.[1]
  2. Integrazioni contributive per i periodi di lavoro part time, dovuti a comprovate esigenze di cura, dato che chi lavora a part time risulta molto penalizzato nella pensione, soprattutto nel passaggio al regime contributivo[2];
  3. Possibilità di anticipare la pensione, nel quadro di un sistema di pensionamento flessibile (62-67), attraverso l’acquisizione di contributi figurativi, in caso di perentorie necessità di cura di un anziano non autosufficiente convivente.


2 commenti:

  1. Sono fortemente contraria a questa proposta reazionaria, che prende per scontato il fatto che sia la donna a prendere cura di bambini e anziani.

    Piuttosto sarebbe meglio dare sostegno a chi ha bisogno di rimanere a casa o prendere aspettativa per curare i propri figli e/o anziani proprio nel momento in cui lo fa, e indifferentemente dal sesso.

    Se questa proposta verrebbe accettata, sarebbe un passo indietro per le donne, perché in questo modo la maggior parte delle donne si sentiranno obbligati di continuare a incalzare il ruolo della "santa mamma" che pensa a tutto.

    Piuttosto, guardatevi intorno, vedete cosa hanno fatto in altri paesi; creiamo incentivi per chiunque di fare la loro parte, donne o uomini che siano!

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  2. sarebbe davvero un passo avanti il riconoscimento della cura come lavoro e non come avviene oggi nella maggior parte dei casi, come naturale , innata propensione femminile alla cura degli altri.
    Tina Valseschini

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